Ho trovato l’anima gemella: l’avevo lasciata sul tavolo, accanto alla frutta
Noi ‘ggiovani degli anni 2000 siamo, volenti o nolenti, molto global.
Siamo venuti su a kebab e sushi, abbiamo pashmine lavate nell’Indo e impazziamo per l’artigianato centro-africano. Ciò nonostante, per quanto mi riguarda, trovo ancora piuttosto difficile digerire certi aspetti di altre culture, come ad esempio i matrimoni combinati.
Ma facciamo un passo indietro. Ieri, quando durante la pausa caffè stavamo festeggiando due compleanni, di cui uno della sottoscritta, un mio collega salta su e dice: “Anch’io dovrei fare un annuncio, mentre ero in India al matrimonio di mia sorella, ho trovato la mia anima gemella e adesso sono fidanzato”.
Si sposano quest’autunno, nemmeno l’avesse messa incinta!
I più coraggiosi hanno chiesto se la conoscesse già e lui ha risposto che c’era già stato qualcosa ma poi si sono conosciuti al matrimonio e da lì è stata tutta discesa. Chè se devo fare la sospettosa e leggere tra le righe, il qualcosa prima è che l’aveva intravista per sbaglio e aveva controllato che esistesse davvero e che non avesse le sembianze di Ganesha.
E poi io mi chiedo, ma come fanno questi a fidarsi dei loro genitori nella scelta? Se io mi dovessi mettere in questo scenario, sono certa che mio padre mi accoppierebbe con quello che spilla le birre alla festa della Unità, che di sicuro l’è un bràv ragass, e mia madre mi vedrebbe bene con qualcuno, non importa chi, basta che sia uno equilibrato, di sani principi e con la testa a posto. Insomma, sarei fidanzata in un baleno con un ingegnere informatico, con la passione per la politica e i fumetti giapponesi, un principio di calvizie più che incipiente e un incipiente bacino, non troppo simpatico, uno di quelli che ripete le battute dei film di Ben Stiller e Mike Myers (e no, quei film non fanno ridere) perchè non in grado di uscire con dei colpi di genio suoi o perchè non ha la sicurezza necessaria per esporsi in prima persone e ripete cose fritte e rifritte, uno che ascolta la musica che passano a RDS e i Metallica, non perchè gli piacciono ma solo perchè è talmente pigro che non vuole far fatica a capire cosa gli piace e si appoggia a quello che il suo compagno di banco del liceo gli aveva detto che era figo (dieci anni fa!).
Oddio, solo a scrivere tutte ‘ste cose mi è già venuta addosso la tristezza!
E se a me già è venuta la tristezza solo a immaginare la mia selezionatissima anima gemella, non posso pensare a cosa vuol dire passarci per davvero tutta la vita insieme. Come marito e moglie, con tutti annessi e connessi. La noia della quotidianità, la spesa da fare, la casa da pulire, i panni da lavare, per non parlare di tutto quell’altro ménage famigliare. Che già fare l’amore con uno che proprio non ti sconvolge ci perde un po’ in intensità ma farlo con uno che magari ti dà sui nervi deve essere divertente come pulire le fughe delle piastrelle. Per poi fare dei figli, nugoli di figli, che dovrai ammogliare a loro volta per avere nugoli al quadrato di nipoti.
Per finire, mi chiedo quanto sia davvero felice lui di questa bella pensata del matrimonio combinato. Per lei non posso parlare, visto che non la conosco, ma mi auguro che ci sia qualche suo conoscente in India che si stia ponendo le stesse domande. Dicevo, che mi chiedo quanto questa cosa gli sia caduta tra capo e collo o quanto in realtà lui l’avesse desiderata questa pantomima dell’accasamento. Uno che fino a qualche mese fa mandava alla sua compagna di laboratorio messaggi come (riporto pari pari) “A superb msg conveying about lyf 🙂 we have two eyes and one tongue, which means we need to look twice and talk once.. we have two hears and one mouth, which means we need to listen more than we talk.. we have two hands and one stomach, which means we need to work twice as much as we eat.. we have two major brain parts, left and right and one heart, so we can think twice but love only once.. Amazing how our body parts reminds us how to live! 🙂“. Cioè, sono io l’unica che ci vede qualcosa di losco qua in mezzo? Non che la sua compagna di laboratorio ci abbia mai nemmeno pensato a buttarsi sul novello Promesso Sposo, ma a veder così sembrava che il ragazzo fosse anche dotato di moti spontanei verso l’altro sesso. Era uno che aveva voglia di farfalle nello stomaco e che, seppure con mezzi del tutto inadeguati, si buttava nella mischia mettendoci la faccia.
Invece gli hanno impacchettato una Barbie qualsiasi e gliela hanno fatta trovare sotto un ipotetico albero di Natale Indiano senza possibilità di rimandarla al negozio. Magari, lui aveva chiesto una Bratz o una Tania, che non era bella ma faceva tanta tenerezza!, e adesso si deve tenere la Barbie.
PS: magari c’è anche una punta di invidia perchè per quanto continui a ritenere che questi modi si confanno ad ere medievali, fa sempre un po’ invidia vedere che a qualcuno gli è girata in un modo tale che adesso il resto dei suoi giorni sono già segnati da una vita di coppia, che al di là di tutte le mie più catastrofiche previsioni, potrebbe essere non peggio di molte altre. Mentre noi altre siamo ancora qui, indecise se diventare mater familias, donne in carriera, astronauti o (molto più probabilmente) gattare!
Dovendo sognare io voto per astronauta 🙂
Comunque sono un paio di giorni che penso “dovrei fare un post sull’anima gemella”: immagina la sorpresa nel leggere il tuo titolo! (ma tra qualche giorno lo faccio, eh)
E io aspetto il post! 🙂
Faaaatto!
http://ilmiogrimmauldplace12.wordpress.com/2012/05/29/lanima-gemella/
comunque spezzo una proboscide a favore di ganesha, ganesha spacca U_U
Spezza pure la proboscide ma se te la ritrovi come dolce consorte non so quanto saresti contento :O
i matrimoni combinati mi lasciano parecchio perplessa, ma non quanto i matrimoni frutto di anni e anni e anni e anni di fidanzamento in casa disgiunte che si concludono con liti domestiche post-lovoglio… quello proprio non lo capisco.
Per non parlare dei matrimoni per noia, per disperazione, con il solo scopo di procreare, quelli riparano l’accidentale procreazione, per interesse, perchè sembrava tanto un bravo ragazzo e così via.
Il matrimonio in sè forse mi lascia parecchio perplessa.
hai centrato il fatto. ho questa fissa dell’idea che, sposandosi, la favola finisca – anziché iniziare. Ho la visione di una coppia che si rilassa e si inflaccidisce e diventa schiava della routine perché oramai sono sposati e si possono concedere di fare i cazzari. Mia madre vorrebbe che io sposassi un medico, un luminare, un “buon partito”… io invece sto con un ex cameriere disoccupato che fa le serali per prendersi il diploma. Ma mi diverto un sacco!
Ma infatti. L’importante è essere d’accordo sul motivo per cui ci si sposa. Chiaro che prima di essere d’accordo col motivo dell’altro bisogna sapere il proprio!