Intervention
Avrei voluto raccontarvi di quella volta che sono uscita con uno Svedese e dell’appuntamento pietoso che è stato e di come abbia fatto a trovare l’unico Svedese Asvedese.
Ma non succederà perchè oggi è giornata di intervention. Se non avete ancora fatto partire la canzone adesso è il momento di farlo, apprezzate la gravità dell’organo e iniziate a redimere le vostre colpe, perchè oggi io mi sono dovuta redimere delle mie.
E’ iniziato tutto come un tranquillo Sabato di paura in cui il mio stalker amico mi invita fuori a pranzo, cosa che facciamo praticamente ogni settimana ma già da un pò di giorni sentivo nell’aria l’odore pungente di cazziatone. E il cazziatone arrivò.
Oggetto del contendere sono le mie cattive frequentazioni. Io, che mi vedo con gente che “lavora in una compagnia di cosmetici”, con una ragazza “che non è in grado di seguire il filo di un discorso e a volte cambia argomento senza preavviso” e con un ragazzo “che ha dei pregiudizi sugli altri tipici del Mittel Europeo”. Peccato che la prima faccia la ragioniera in quell’azienda, la seconda cambierà anche argomento ma mette tanta allegria e il terzo è Belga quindi è a tutti gli effetti Mittel Europeo.
Ciò nonostante mi sono dovuta subire un’ora e passa di polemica sulle mie cattive compagnie davanti a un pranzo a buffet che partiva dagli involtini primavera e arrivava alle lasagne passando per il sushi e gli hamburger con le cipolle. Oltre al danno, la beffa.
Mio padre in ventisei anni di onorata carriera da babbo non ha mai messo in questione nessuno dei miei amici ma adesso una qualsiasi persona può arrivare e dirmi chi mi fa bene e chi no. A questo punto richiedo una commissione che censisca i miei Facebook-amici per decidere chi resta e chi se ne deve andare perchè a lui non gli piacciono e così non devono piacere anche a me. A quanto pare le mie facoltà intellettive non bastano e mi servono quelle altrui per decidere: che bel pensiero.
Ma non è tutto. Se non ti piacciono queste persone, non mi chiedere di raggiungerci stasera in un posto dove ce ne saranno due su tre. Chè altrimenti mi viene il dubbio che te stai a rosicà.
Come sia concepibile pensare che certi pensieri possano essere esternati rimane il mistero più grande del cosmo… A meno di non volersi candidare all’oscar del discorso inutile, certo. 😀
Potresti girare un cortometraggio “The Swedish anomaly” sul tuo amico.
Comunque grazie per la descrizione del ristorante, è bello sapere che esistono posti così! 😀
No, the Swedish anomaly deve ancora arrivare. Tempo qualche giorno che trovo il tempo e il coraggio di scriverlo 😉 Comunque è colpa mia perchè rileggendo mi rendo conto di avere scritto in preda allo sclero e non sono stata troppo chiara. Ma tant’è.
Ciao!
chi non ha da dire nulla di interessante su di se,spesso sente l’esigenza di sminuire gli altri per elevarsi…certo questa è cultura popolare però…
Magari hai ragione, magari gli stanno davvero sulle palle. Magari poteva evitare di dirmelo e farsi gli affari suoi. In bocca al lupo per il tuo blog 😉
volevo giusto ieri sera criticare una che però è mia non-amica sul fatto che conoscesse solo gente che indossava dei mocassini. Poi non l’ho fatto, resto tutt’ora convinto del fatto che avessi ragione U_U
Chi non ha peccato scagli la prima pietra. Io per esempio ho grossi problemi con tutte quelle che vanno in giro con le cose di Hello Kitty o che si fanno il tatuaggetto di Hello Kitty. E’ più forte di me, devo nutrire seri dubbi in quei casi. E tu si vede che hai dei problemi con i mocassini. Capita 🙂
PS: ma sei tornato o no da Berlino? No, perchè sto perdendo il filo…
son tornato da un sacco di tempo 😦 è che ho deciso che il filo non ci doveva essere più, e lì avevo svariati spunti di riflessione 😀