Galline!
Non c’è niente da fare, anni e anni di evoluzione e noi ragazze siamo, in certi casi, ancora delle galline.
Le galline (come lo direbbe La Pina, giusto per rimanere in tema di riferimenti culturali bislacchi) sono quelle donne in una fascia d’età cosi detta da marito possibilmente nubili, anche se il gallinismo da ammogliate è un fenomeno ben noto ma che assume sintomi da rosicamento interno con ulcere sanguinanti e non. Il gallinismo nubile si manifesta invece come una esternazioni di sentimenti possessivi-compulsivi nei confronti di altre galline per la conquista di una maschio alfa, che sono riassunti sotto il termine tecnico di “molla l’osso, coccodè” (cit.).
In millenni di storia, generazioni e generazioni di galline si sono contese come se non ci fosse un domani tozzi di pane (aka, il maschio alfa. Ma anche quello beta e giù giù fino alla omega) non pensando nemmeno per un minuscolo istante che forse il problema non fosse l’altra gallina, ma il tozzo di pane. Ancora più preoccupante è che se questo fatto è, per un buon numero di galline, una riconosciuta verità, all’atto pratico preferiamo risvegliare il nostro spirito di galline e combattere per “ciò” che “è” “nostro”. E non ci saranno mai abbastanza virgolette per quantificare quante e quali assunzioni sbagliate ci siano in questa frase.
Queste profonde riflessioni sono scaturite da recenti avvenimenti durante Midsommar.
Per farvi capire cos’è Midsommar in cinque parole, pensate a un altro Natale ma con la stessa ansia da prestazione di Capodanno. L’idea è che ci si ritrovi, spesso in famiglia, si beva alcool etilico puro al sapore di fiorellini biachi, ci si metta fiori in testa e si balli salterellando come rane attorno a un palo tremendamente somigliante a un fallo, si mangi pesce viscido con patate al gusto di terra e fragole. Per ulteriori informazioni contattate IKEA. Io, in quanto provetta Svedese, armata di vestito a fiori e sotto una pioggia battente mi sono presentata a casa di Legit. Questo Legit, è una recente scoperta nonchè l’amico di un amico di un amico. Un interessante partito che, a dire di più, pare a sua volta interessato all’autrice di questo blog. Legit ci ha invitato a casa sua per Midsommar e in tutta la sua biondezza mi accoglie alla porta quando arrivo mentre altra gente è già ai fornelli. Una volta entrata realizzo che sono l’unica portatrice d’ovaie della festa e forte della mia femminilità indiscussa aiuto il battaglione di uomini ai fornelli.
Fino a quando non suonano alla porta.
Legit va ad aprire dicendo che questa deve essere la ragazza Svedese che lui ha invitato. Ancora prima di vederla, sento sotto pelle spuntare mille piumette, crestino in testa e becco giallo. Eccomi qua, gallina.
Era una ragazza simpatica, un po’ prolissa e non sempre con una battuta pronta. Carina ma non una modella Svedese. Insomma, c’erano ancora possibilità di prevalere in questo pollaio. La giornata scorre piacevolmente con un pranzo infinito di 6 ore, chè il pesce viscido sarà stato anche buono ma quando ho sguainato un salame trafugato direttamente dall’Italia, me lo hanno spazzolato via alla velocità della luce! Ovviamente un sacco d’acqua (fuori) e tanto alcool (dentro), per poi fare una lunga passeggiata nella campagna vicina e poi ancora a cena.
A fare un riassunto della lotta fra galline non saprei davvero descrivere come è andata. Io ho sicuramente segnato qualche punto, qualche bella giocata, e lei non lo so. Con questi standard di comportamento Svedesi va sempre a finire che quando tu pensi di giocare a calcio ti ritrovi a una partita di innebandy, e tu con quegli attrezzi e quelle regole non sai nemmeno da che parte iniziare! C’è stato sicuramente molto fair play. Magari c’è stato che anche che lei non ha colto che era arrivata dentro a un pollaio o magari a lei non aveva intenzione di iniziare questa guerra tra polle galline.
C’è da dire che in tutta questa storia, invece di prendermela con la povera ragazza Svedese avrei potuto chiedermi perchè costui invita due galline nel suo pollaio e dare la colpa a lui.
Ma in questi momenti tutto quello che riusciamo a sentire è una stridula voce dentro di noi e quella voce urla “Gallinaaaaaaaaaaaaaaaa“.
È sempre un piacere seguire le avventure di queste terre che io chiamo “dalle o barrate” (ce le avete le o barrate? o avete solo le a col cerchietto?). Quando ho letto “Io, in quanto provetta Svedese” per un attimo ho pensato che fosse perché lavori in un laboratorio. 😀
Ma lui, lui, il portatore sano di bionditudine, come si è comportato? Possiamo sperare in un seguito?
A noi ci hanno dato le ö, le å e le ä. Le o barrate e le ae attaccate sono dei danesi e norvegesi ma alla fin fine è sempre la stessa sinfonia.
Per quanto riguarda sua bionditudine c’è trippa per gatti ma tra poco scappo in terra natia e altro per cui o mi do una mossa o ci rivediamo a fine Luglio.
Comunque non abbandon(iamo)are le speranze!
ed è così che è nata l’abitudine di scommettere sui combattimenti di galline U_U sì
Bisognerebbe vedere se sono nati prima i combattimenti tra galline o tra “galline”. Ma rischiamo di fare la fine dell’uovo e della gallina, appunto.