Casa
Quante canzoni ci sono che parlano di casa? Millemila.
E non credo proprio sia un caso.
Senza pensarci nemmeno mi viene in mente Jovanotti “Questa è la mia casa! La casa dov’è? La casa è dove posso stare in pace con te”. Poi Edward Sharpe and the Magnetic Zero con Home che è bella bella bella ma ha anche un po’ rotto. C’è “Country road take my homeeeee, to the place I beloooooong. West Viginia, Alabama (?!), country road take me homeeeee” cantata senza remore. E poi la sera a casa di Luca di Silvia Salemi, per pescare nel mazzo.
Ho avuto, ora un po’ meno, qualche problema sul concetto di casa, posto e appartenenza negli ultimi giorni (vuoi perchè ho traslocato per l’ennesima volta). Sto raccogliendo le idee in proposito. Avrei tanto da dire ma per il momento lascio qualche foto della mia nuova casa, non sapendo per quanto lo rimarrà ne se mai lo sarà davvero.
- Parc del Guinardò. Da parte all’iperturistico Parc Guell. Con la stessa vista ma senza turisti (misantropia mode ON). Con un migliaio di cani enormi a passeggio però meglio i cani dei turisti, eh!
- La Sagrada Familia è enorme e la vedi sbucare ovunque.
- Palazzi belli in maniera impressionante che trovo quando vado a correre. Testimonio anche che anche qui c’è un tempo di merda (a volte).
- E all’improvviso… un vibratore!
- Però è un vibratore bellissimo!
- LLopis. In Svedese si dice Loppis. Ok, ho riso solo io.
- Negozio bellissimo trovato dalle parti di Gracia. Presa dall’ansia di perderlo e non trovarlo più ho fatto la foto all’insegna, sotto lo sguardo interrogativo delle commesse. Solo dopo scoprirò che è una catena e ce n’è uno dietro ad ogni angolo.
- Altre case bellissime in mezzo ai palazzoni. Adoro le case bellissime.
- All’improvviso uno sconosciuto.
- Sempre Parc del Guinardò. Dai, dopotutto non è così male la vista sulla nuova casa.
Che ce frega dei traslochi?! Basta battere i tacchi tre volte e pronunciare le parole giuste, prima o poi la troveremo, la Casa giusta, è solo che ad alcuni di noi servono un po’ di tentativi. 🙂
Dici che basta battere i tacchi 3 volte? Lo spero proprio. E non è per i traslochi, che a fare pacchi e valigie ormai ho conseguito la specializzazione!
Che bello Frou! Dal freddo della Svezia al tepore della Spagna 🙂
I migliori auguri per tutto!
Crepi! 🙂
Che bello, che bello.
Son partita per trasferta di lavoro (“vado a misurare” non pensavo che l’avrei mai detto, nella vita) e mi interrogo sulle possibilità e le misure del mio futuro.
Nel frattempo mi rileggo il bel post, e sono felice per te, avevo proprio in mente di scriverlo.
Ma posso chiedere se sei in pausa o se stai vagliando nuovi orizzonti accademici? Che sono curiosa e sai, ci sarebbe qualcosa per cui gioire in entrambi i casi 🙂
Oh che bello andare a misurare! Spero per te sia un bel posto, magari con della civilizzazione attorno e non solo scienziati psicolabili che si aggirano a orari poco consoni in corridoi bui.
Io sto cercando lavoro al momento. Possibilmente basta accademia, però se va avanti così credo diventerò presto di bocca un po’ più buona, l’inattività non è cosa per me. Vedremo. È tutto un work in progress. Chissà se il blog dovrà cambiare titolo ancora da qui a poco!
Uaaau!!!
Brava brava brava!
Hai fatto un salto di qualità che levati!
Anzi, non levarti da lì, mi raccomando!!!
Vabbé, ok, lo sapevi che avrei detto così.
Ma davvero sono contentissima per te.
Ora, bando alle ciance, ti capisco sul discorso inattività, io anche quando sono attiva sono affetta da curricolovite acuta e non curabile… quindi ti consiglio qualsiasi cosa anche non accademica e il prima possibile.
E’ facile abituarsi alla dolce vita catalana (per quanto siano i lùmbard della Spagna…) e se non ti muovi subito, dopo un po’ potresti non capire più perché bisogna lavorare 😉
Ho visto il commento tardi… Ma già pare che mi leverò a breve! Però la parentesi catalana è stata apprezzata! 🙂
Frou, ma tu sei tipicamente e intrinsecamente mumblecore 😛 non credo sia grave a quel che ne so. Metti mai che ti volessi definire in una parola, potresti dire MUMBLECORE (e ridere della faccia probabilmente perplessa delle persone con cui parli).
Oh, ho risposto qui perché ero arrivato solo fino a questo post, ormai viaggio con circa un mese di ritardo
E avevo riso tantissimo per All’improvviso un vibratore!
L’essere definita Mumblecore mi lusinga, allora!
Alla fine nei posti caldi non si trova mai lavoro…
È una triste verità. Dopotutto se in Svezia ci fosse lo stesso clima dell’Andalusia, anche lì ci sarebbe la crisi economia e la disoccupazione al 200%.
A me più che un vibratore quel coso lì mi pare una supposta.
A chi gliel’hanno messa in…? ehm…
Mi scuso 😉
Chiedi all’architetto. Dev’essere una metafora ma io non l’ho capita…