Sì viaggiare (però la ggente no)
Nonostante le premesse (vedi post precedente) le vacanze di quest’anno hanno rinvigorito la mia altrimenti malaticcia voglia di viaggiare.
Dopo un inizio travagliato (vedi sempre post precedente), come già ho raccontato nei commenti, ho avuto una serie di momenti positivi che sono andati non solo a pareggiare il karma del viaggiatore, ma addirittura mi hanno riportato in vantaggio nel conto karmico complessivo. A breve rimarrò bloccata su un treno o similaria ma per ora mi godo il temporaneo successo.
Brevemente, cose che mi sono capitate in queste ultime 3 settimane:
- Ho aiutato a portare il bagaglio a una signora Ungherese alla stazione dei bus di Vienna. Le nostre capacità di comunicazione erano minime ma nonostante tutto l’ho accompagnata all’entrata della sua metro prima di andare a prendere il mio treno. Il bagaglio consisteva in una borsa del supermercato, di quelle robuste che puoi utilizzare mille volte, chiusa con delle pezzuole per far sì che i manici rimanessero vicini. Visto il peso specifico del bagaglio non c’è dubbio che stesse trasportando pietre. O uranio.
- Mentre guardavo la cartina sul treno una ragazza mi dice che la cartina mi indica sì la strada giusta ma anche la strada più lunga. Una volta fuori dal treno mi accompagna e mi mostra la strategica scorciatoia.
- Ho preso al volo tutte le coincidenze delle navette aeroporto città. L’ultima, quella dall’aeroporto di Stansted, ha avuto bisogno di una corsa sul binario lunghissimo verso il treno. Alcuni testimoni del fatto giurerebbero che sugli ultimi cinquanta metri della corsa mi stavo muovendo in slow motion e riecheggiasse nella stazione la canzone “We are the champions” visto il notevole sforzo atletico.
Per quanto riguarda la filosofia vacanziera di quest’anno, ho seguito, o almeno ambito a seguire, la ormai diffusa moda del turismo senza gente, lanciata da http://magaritraduesettimanetorno.WordPress. com/
Io voglio andare in vacanza e non avere lo stress di altri esseri umani che fanno cose attorno a me e quindi preferisco luoghi ameni sconosciuti al mondo intero. Il chè è (relativamente) facile da ottenere se ti trovi in provincia di Piacenza. Meno se vai in Sardegna. Ad Agosto.
Comunque, l’impegno e la totale abnegazione alla filosofia del turismo senza gente sono state premiate almeno in tre occasioni (le foto che seguono sono allegate a puro scopo dimostrativo e non cercano di far vedere quanto fighe sono state le mie vacanze, se no le avrei almeno messe a posto un po’ con photoshop):
- Quando abbiamo visitato un altrimenti turistico sedicente borgo medievale (cheinrealtàèstatotuttoricostruitoequindimedievalestacippa) nel giorno in cui le visite al castello e i negozietti di chincaglieria finto Game of Thrones sono chiusi. Totale astanti: 2 noi, 2 altre persone 3 cani.
- Quando siamo andati al fiume a fare il bagno, perchè il mare è a 2 ore di macchina e quindi il fiume nella sua anni sessanticità dona refrigerio e evita il contatto con le folle.
- Quando siamo andati in uno scoglio sotto a una stradina litoranea, il cui accesso a turisti poco motivati a evitare la ggente è ulteriormente scoraggiato dall’assenza di un sentiero visibile e dal fatto che probabilmente quella discesa verrà pagata col sangue. Tipo se cadi e ti sbucci un ginocchio. Tipo.
Gli scogli introducono anche un secondo tipo di turismo a cui mi sento particolarmente vicina che è il turismo senza sabbia. Quella polvere sopravvalutata che si insinua in ogni fessura e ti perseguita fino all’estate successiva. Scogli, sassi, ghiaia, muschi vincono mille a zero sulla infida sabbia. Ma questo è un altro discorso.
L’unico essere vivente particolarmente infastidito della nostra presenza agli scogli sono stati dei paguri, però mica possiamo accontentare tutti. Probabilmente anche i paguri supportano il turismo senza gente.
sottoscrivo questa vacanziera filosofia, del resto la gente rovina tutti i luoghi, e il paguro lo sa
I paguri sono avanti anni luce. Hanno addirittura una conchiglia sulle spalle in cui potersi rifugiare quando arriva la ggente. È quella la funzione evolutiva della conchiglia, giusto? 😉
Immagina fare la faccia del paguro nella tube alle 8.30 del mattino. (Però giuro ce l’ho fatta pure a Londra). Ho le prove (senza paguro)
Il problema di Londra è che la faccia da paguro la devi fare ogni giorno, invece in Sardegna basta andarci a Giugno o Settembre per non importunare i paguri. Però Londra val bene una faccia da paguro, no?
Io sono stato a praga e devo dire che c’erano più italiani che cechi!
Ma vogliamo tornare a scrivere, eh!? 😉
Prometto che torno presto! 🙂
Bene bene 🙂