Categoria: Inizio

To Settle

Un’introduzione, per avere un inizio dove un inizio non c’è. L’antefatto è che stanno preparando la chiusura di splinder e per questo come tanti sto correndo ai ripari. Per il momento porterò avanti le due cose in parallelo e poi transmigrerò qui, se la piattaforma è Frou-friendly. Frou, che sarei io. Insomma inizio con un post di ieri e che sia di buon auspicio per quelli che verranno.

La parola del giorno è senza dubbio “settle”, che in una lingua senza fantasia come l’inglese, ha mille significati più uno. Piccola parentesi sulle lingue del nord in cui non si capisce mai cosa volgiono dire. Con questo fatto che tu e voi in inglese si dice alla stessa maniera io ho già preso un buon numero di fregature (andare in un posto e pensare di essere in tanti e ritrovarsi a un appuntamento galante e viceversa). Per non parlare dello svedese in cui val vuol dire sia elezioni che balena. Per davvero, e qui chiudiamo il “sapevatelo” di oggi.

Comunque settle può voler dire di tutto, da costruire a scendere a compromessi, passando per stabilirsi in un posto. Se volete avere un pò di malizia potete unire i puntini e trovare che poi tutte queste cose non sono così scollegate ma forse il folle linguista che ha messo insieme l’inglese aveva un disegno in testa. Arrivo da un filmetto da lunedì sera (quelli con l’aquila della RAI dei gloriosi anni 90) che si chiama Up in the air, con un George Clooney da arrembaggio e una trama che aveva anche una sua dignità. Niente che passerà alla storia ma uno spaccato del mondo di oggi meno stupido di quanto ci si possa immaginare (un pò “Volevo solo dormirle adosso”, solo che lui almeno per un pò di film ci riesce benone a dormirle addosso). Dicevo, il film parla di gente che dovrebbe iniziare a settle (fermarsi) e costruire radici in un posto che non sentono loro, perchè quello che sentono loro è uno stato mentale transitorio fatto di hotel e di sale d’aspetto dell’aeroporto. Uno stato in cui anche la morale è transitoria, in cui non ci sono commitment (altra parola adorabile!) e in cui si può invecchiare ma non crescere. Accanto a questo luogo non luogo c’è l’altro significato della parola settle che si appaia e la rinforza ed è l’accontentarsi. FIno a che punto siamo disposti a scendere a compromessi. Compromessi riguardo a che cosa? Amore, Salute e Denaro? E poi che si accontenta è contento? E chi non si accontenta? Le aspettative, a sentire il film, sono inversamente proporzionali all’età. Chè forse è anche per questo che a 7 anni volevo fare la principessa e adesso faccio il dottorato. Princepessa dei miei batteri! E chissà quale sarà il prossimo compromesso, e ce ne saranno. Nemmeno da nominare il dualismo estero-patria per quanto riguarda i pensieri di un futuro più a lungo termine.
Mi è capitato tra le mani un canadese di recente, uno per cui sembra non ci sia da scendere a compromessi per farselo piacere, e mi chiedo se per un momento smetto di considerare questa possibilità come peregrina ma astraggo che tutto vada in porto, da anello con brillocco a passeggino e casa nella prateria, mi rendo conto di quanto compromessi tra me e il resto del mondo ci siano. E non parlo di compromessi di vendita per la casa nella prateria. Parlo di genitori che vogliono invecchiare in Italia e che inesoraabilmente invecchieranno, di radici, di facce che mi sono state famigliari nei miei primi 25 anni e che non si sa se lo saranno tra altri 5, figuriamoci al traguardo dei 50!
Se un filmetto da lunedì sera mi ha scombussolato così tanto prometto che da ora in poi guarderò solamente twilight che di sicuro non solleva domande così esistenziali.